28 febbraio 1909, è il giorno in cui negli Stati Uniti venne organizzata la prima manifestazione per i diritti delle donne e il suffragio universale.
E allora perché è stato scelto l’8 marzo come giorno internazionale della donna? Perché in questa data, nel 1917 le donne di San Pietroburgo scesero in piazza a protestare per la fine della prima guerra mondiale e contro lo Zar, purtroppo la manifestazione fu interrotta dalla polizia zarista che operò numerosi arresti. Dopodiché, il 14 giugno 1921 si tenne la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste a Mosca, in cui si fissò all’8 marzo la “Giornata internazionale dell’operaia”. Questo fu il nome inizialmente dato a questa giornata.
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922.
Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”. L’Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. In fine fu stata ufficialmente scelta dall’ONU la giornata dell’8 marzo, perché si festeggiava già in diversi paesi.
Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, fiore più povero e diffuso che fiorisce tra febbraio e marzo.
Viene comunemente chiamata “festa della donna”, ma sarebbe più corretto chiamarla “Giornata internazionale della donna”, poiché la motivazione non è la festa ma la riflessione.
Con questo racconto, vorrei invitarvi a riflettere sul fatto che tutt’oggi ci troviamo ancora in un epoca in cui le donne sono molto in difficoltà, tanto che l’ONU invita ad operare affinché nel mondo si possa raggiungere un’effettiva parità di genere entro il 2030.
Soprattutto in questo periodo la donna si trova in difficoltà, tra lavoro, famiglia, e violenze che si sentono ogni giorno di più… Auguro a tutte le donne di uscire dalla sofferenza e trovare pace e serenità nella propria vita.
